L'arsenico viene assunto dall’uomo principalmente attraverso cibo ed acqua. In particolare nell'acqua è presente in forma inorganica.
In Italia la concentrazione di arsenico nelle acque potabili è tenuta sotto controllo ed entro certi limiti ritenuti non pericolosi per la salute umana. Un’indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group, pubblicata nel maggio 2010 su Le Scienze, ha permesso di conoscere tutti i dati relativi alla composizione delle acque minerali europee. Nel caso di quelle italiane è stato possibile anche prendere visione dei livelli di arsenico presenti. Nonostante alcune abbiano una grande concentrazione di arsenico, in nessuna di quelle prese in esame è stato riscontrato un valore superiore ai 10 microgrammi per litro.
Per legge i produttori di acqua in bottiglia sono obbligati a rispettare lo stesso limite di concentrazione vigente per le acque destinate al consumo umano (10 μg/l). Tuttavia non vi è l’obbligo di indicarne i valori sull’etichetta.
In Italia la qualità e la salubrità delle acque potabili è disciplinata dal Decreto Legislativo n°31 del 2/2/2001. Tale decreto ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l, proprio a causa della sua potenziale cancerogenità e i rischi per la salute umana.