Il gip di Milano Anna Calabi, su richiesta del pm Mauro Clerici, ha disposto il sequestro in tutta Italia dei lotti di AcquaUro e Acquaendo, dei depliant pubblicitari e ha ordinato l'oscuramento dei siti web che reclamizzavano l'acqua, prodotta con quella in esubero dello stabilimento piemontese Fonti di Vinadio (non coinvolta).
L'indagine è scattata dopo la segnalazione di un 82enne che aveva acquistato l'acqua "terapeutica" come consigliato dal suo urologo di fiducia, ma che la trovava uguale "a quella del rubinetto" e lamentava anche un costo eccessivo. Oltre al fatto che si poteva comprare solo attraverso un numero verde con un ordine minimo di quattro confezioni da sei bottiglie per un costo complessivo di 42 euro. Le due acque "AquaUro" e "AquaEndo" venivano pubblicizzate in modo "ingannevole".